Bastava una gomma per quando avevi gli occhi stanchi
una gomma pane per togliere le macchie
una matita sola per truccarsi il viso
un po' d'acqua per alleggerire e far passare il vento sui capelli
piegare il foglio per avvicinare due disegni lontani
profumo di inchiostro per ammorbidire parole difficili
una nuova pagina perché tutto fosse di nuovo bianco, puro
mi sarei innamorata molto spesso dei disegni accanto a me
avremmo passato tanto tempo a guardarci senza paura di sbagliare
non ci sarebbe stato bisogno di spiegazioni
saremmo stati così come siamo,
senza pesi antichi se non quelle della pressione della mina,
che il segno lo lascia se spingi forte,
ed è una traccia viva quella
e senza paure
solo di qualche sbadataggine che c'avrebbe gettato addosso del diluente
o che a noi, di matita, tanti passaggi c'avrebbero sfumato fino a scomparire
e così saremmo stati perché così siamo
non avremmo detto 'scusa ma mi disegnano così'
avrei detto mi son disegnata così, così sono
sul foglio scoperta.
In fondo non vedo perché non potremmo pensare come un disegno
il disegno è coraggioso, il disegno sorride
forte e costante del suo esistere.
Quando è per me, non disegno per illustrare o perché mi piacciono i colori,
ma per l'eterna fierezza che si portano dentro i disegni, anche quando sono brutti
e perché io, in qualche modo che non conosco, né allo stesso modo posso far per me,
ho infuso loro un eterno coraggio d'essere.