28.11.09

IndiaNina seduta



alla tenera età di 2 anni e qualcosa forse, luna dorata sulla fronte, coriandoli sulla testa e sguardo dagli "occhi come intagliati", altrove.

Per i 27 anni che domani compierà si augura tante cose, ma soprattutto una, che sembra già scritta sul suo piccolo viso allora e che non ha ancora imparato a fare, col suo vento che scompiglia
pagine
piume
onde

"sentire il vento che soffia e non nasconderci se ci fa spostare".


Nina



26.11.09

Pane



Ieri sera ho visto finalmente un film che attendevo, "Julie & Julia".

Atteso non in quanto food blogger (che tra l'altro non sono), ma perché il mondo della cucina da qualche anno mi chiama, mi affascina e ne leggerei a iosa sempre.
A pensarci bene grazie al mondo del food in rete - da cavolettodibruxelles precisamente, conosciuta quando ero a Bordeaux, cercando in rete una ricetta italiana da cucinare alla famiglia che mi ospitava che era belgo-spagnola (..) - son arrivata fin a qui, o meglio fin all'anno scorso, quando ho aperto Io & Nina, che parla di sinfonie ed è molto poco concreto a confronto.
E lo amo, io amo qui.
Per cui non potevo mancare questo film, tratto da una sorta di tout se tien che mi ha portato a Nina.

Me lo sono vista da sola, sdraiata sul letto, ogni volta con la voglia di assaggiare quel succulento pollo arrosto o cimentarmi anch'io con un'anatra da disossare. M'è piaciuto, mi sono cullata nel guardarlo, e m'è piaciuta l'atmosfera, il tuttoèpossibile e l'amore che impregna ogni azione.


Le figure maschili stesse ho amato e mi facevano sorridere complice.

Ecco, penso che così debba essere. Niente di più semplice e perfetto.


E' sempre tutto molto soggettivo, i film i libri che piacciono o no, il perché e il per come, e tutte quelle storie lì. Il punto per me è che una cosa piace quando colpisce e sferza come vento il pentagramma che hai dentro, o il tuo alfabeto, o i tuoi ingredienti, o il tuo sommario, perché non sia solo cuore o mente o anima. E' una sorta di lavorìo chimico che avviene, quando entra in sintonia con te, te che sei unico, e non giudice della bellezza o validità per tutti.

E in questo film - nelle pieghe a volte leziose o romanzate, ma efficaci - quello che ha pervaso me, Francesca e Nina, è l'idea di quell'energia che ti fa fare, che ti fa creare, che è una specie di luce, come quella che ti scaturisce dal plesso solare (che hai nella pancia d'altronde, no?), che è tutto terribilmente collegato, ed è vero, perché ti viene dall'amore.
E' una forza potente, ineffabile, che io sento, sento che è così. Motore immobile, mobile.


"Tu sei il burro sul mio pane, e il pane della mia vita".


Me lo ripeterei come un mantra, come Amélie seduta nel tram che declama al controllore perplesso, con sguardo colmo di pathos, un verso sofferto e contorto dell'amico poeta.



23.11.09

Nina Guardasù















Sono stata qui.
Si vedono no, le foglie d'oro che hanno preso il mio posto?
Il vento le ha calate giù e si son sedute sul grembo della panchina.
Un'altra panchina ancora, non quella di pietra, ne' quella della stazione di M., 40 anni fa.


Gli occhi lacrimano da qualche giorno, sono a fuoco, bruciano, senza motivo.

Poi ho pensato al vento, au vent mauvais, al controvento, e mi son detta forse camminando col vento contro non ce l'hanno fatta, e ora sono risentiti.


Penso che fotografare gli alberi sia una delle cose più belle. Un pò come le ombre, il volto di chi ami, le finestre socchiuse e le mani che portano che offrono che lavorano.

Tutti diversi e umani, io guardo su, loro guardano giù, come se suonassero per me un violino.




Tisse les fils
invisibles
d'une autre naissance
vois la mer qui se calme
le soleil dans les arbres
sèche tes larmes
sois vivant, reste vrai

contre vents et marées.



(Françoise Hardy, grazie a Papavero)



18.11.09

Foglie




Ero centrifuga un tempo, ora centripeta sono. Accolgo e trasformo dentro.

Quando accadranno le due cose assieme non si sa, "non si fa, succederà, scatterà".

Ma sono sicura, come dici tu, che prima o poi da quelle foglie, centrifugate o centripetate che siano, ne verrà fuori un ottimo pesto.



14.11.09

Chanson d'automne, riflesso d'estate




Lo sapevo io che quel libro mi sarebbe piaciuto.
Mi fermo a ogni bivio a rifletterci su, come se vedessi in lui qualcosa che ho visto già io sulla mia strada. Ma visto visto dico.



Capitolo diciassettesimo
Un nuovo cuore

Me la ricordo questa pioggia d'estate.

Giorno dopo giorno percorriamo la nostra vita come si percorre un corridoio.

(...)

E poi, pioggia d'estate..

Sapete cos'è una pioggia d'estate?

All'inizio la bellezza pura che irrompe nel cielo, quel timore rispettoso che si impadronisce del cuore, sentirsi così irrisori al centro stesso del sublime, così fragili e così ricolmi della maestà delle cose, sbalorditi, rapiti, ghermiti dalla magnificenza del mondo.
Dopo, percorrere un corridoio e d'improvviso penetrare in una stanza piena di luce. Un'altra dimensione, certezze appena nate. Il corpo non è più un involucro, la mente abita le nuvole, sua è la potenza dell'acqua, si annunciano giorni felici, in una nuova nascita.
Poi, come le lacrime, che sono talvolta tonde, abbondanti e compassionevoli, si lasciano dietro una lunga spiaggia lavata dalla discordia, così la pioggia estiva, spazzando via la polvere immobile, è per l'animo degli esseri come un respiro infinito.

Quindi certe piogge d'estate si radicano in noi come un nuovo cuore che batte all'unisono con l'altro.



(da "L'eleganza del riccio" - M.Barbery)






10.11.09

Serenata per Tè



Come dire andantino con moto, preludio, o allegretto.
Questa invece è una nuova sonatina, si chiama Insieme a tè.


Qualche settimana fa, una donna riccia dai tanti nomi, che dice poche parole e già profuma di tè, mi ha cercato. Voleva fare gli auguri a suo modo per le prossime festività, e voleva una musica tutta per lei, da proporre alle persone che pescano foglie preziose dai suoi pacchetti.

Sì insomma, Acilia mi ha chiamata, e ha chiesto
Nina, suona il violino per me.

Ho preso matita penna cartoncino e una tazza di tè, e mi son tuffata in quel mondo di foglie di fiori e di volute di fumo, che poco conoscevo ma tanto chiamava.
A volte basta poco, pochi segni a capire e carpire, e onorare un rito semplice come quello del tè, ma denso di attesa, di significato intimo, di tranquillità, di pausa.
Ecco, Acilia, nella sua forza e nella sua delicatezza mescolate assieme come due foglie di stagioni diverse, mi ha chiamato a suonare il violino per lei, e, dentro, le sue pause migliori.

I biglietti d'auguri che sono nati rappresentano quelle pause, che aderiscono al pensiero di tè, quando ci si ferma e ci si guarda dentro, e si ascolta la propria di musica.
Quando si attende, tè, te, qualcosa o qualcuno.

Quando ci si chiede, se, come da un setaccio, è quello che passa o quello che resta il meglio, o in fondo è la scelta a creare valore.

Quando ti sembra d’esser proprio come quella foglia lì, che appena in infusione, immersa nella sua calma, nell’acqua propria, giusta, che l’aspetta, si lascia andare, si svolge, distesa a riprendere la sua vera forma.

E così riflesso o riflessa in una tazza di tè, ci sei tu, come ad uno specchio, che aspetti che ti fermi, e “ascolti”. Che sia il suono di un violino, lo scorrere di un pensiero o il profumo che t’invade.

Sono auguri ampi, per tutto l’anno, per tutti gli anni.
Che arrivi presto ciò che si sta aspettando, e che quell’attimo prezioso di calma di pace di riflesso di sé possa durare più a lungo possibile.



I biglietti saranno a breve disponibili nella Bottega virtuale - Insieme a Tè.
Tutte le informazioni nel post di Acilia: ogni commento o suggerimento sarà il benvenuto :)



E affinché nulla vada perso - il tumulto ce l'ho nel sangue!, come dice lei - vi lascio qui, l'impronta di un attimo, quando ho assaggiato il primo tè di Acilia. Per condividere e non perdere il piacere di quell'incontro tutto mio:

"Prima, gioia per gli occhi, con quegli screzi di blu che mi pareva non so perché di conoscere, e di ritrovare; ora pace per la mente, che sempre frulla e stira troppo i pensieri.
Adesso, se fossero foglie, si son distese davvero".

(davanti a una tazza di tè verde aromatizzato "Il Giardino della Nonna")


7.11.09

Much ado about nothing

«Sigh no more, ladies, sigh nor more;
Men were deceivers ever;
One foot in sea and one on shore,
To one thing constant never;
Then sigh not so,
But let them go,
And be you blithe and bonny;
Converting all your sounds of woe
Into hey nonny, nonny!»


«Dame gentili non più sospiri;
tutti gli amanti sono incostanti;
un piede in terra un altro in mare,
non sospirate, fateli andare.
E in ogni guisa fra giochi e risa
mutate l’intimo vostro rovello
in un ironico bel ritornello.
Trallerallera, trallalallà!»




(Molto rumore per nulla - W. Shakespeare)




***
ore 16.40 (più tardi)


Ma in fondo, è come dice Papavero che coglie nel segno e non posso imbrogliare più di tanto una certa essenza di fronte a lei, per cui la seguo e riporto qui ciò che mi scrive:


"Non è mai per niente quello che si fa, quello che ci tocca fare, quello che non possiamo non fare, ergo se ci corrisponde una volta fatto è fatto! Incacchiarci è lecito ah certo! Personalmente non mi angoscia la nozione di dispendio di più mi rode quello che non ho fatto..le ragioni sono state mille, inconsapevolezza, pigrizie, paure, paralisi d'ogni tipo".



E' quello il rumore più grosso.





***

“Sentiva che il mare, che amava tanto, poteva essere crudele e indifferente, ma lo amava lo stesso, come si ama la vita, sapendo che può essere sia indifferente che crudele, e tuttavia aspettandosi ostinatamente da lei il miracolo della felicità”.

(Il tè e l’amore per il mare, di Fazil’ Iskander, Edizioni e/o)




2.11.09

Per te.



È possibile voler piangere davanti a tutti,
di fronte alle foglie che cadono,
alla pioggia che cade come te,
e avanti e attorno tutti gli altri inconsapevoli, che non vedono,
tranne uno?


È possibile resistere dal piangere, e poi andare fuori, a sentire quanto davvero è buono l'odore della terra bagnata quando piove?


È possibile?



1.11.09

Per Alda







"Non voglio dimenticarti, amore,
né accendere altre poesie:
ecco, lucciola arguta, dal risguardo dolce,
la poesia ti domanda
e bastava una inutile carezza
a capovolgere il mondo.
La strega segreta che ci ha guardato
ha carpito la nudità del terrore,
quella che prende tutti gli amanti
raccolti dentro un'ascia di ricordi".



*



"Bambino, se trovi l'aquilone della tua fantasia
legalo con l'intelligenza del cuore.
Vedrai sorgere giardini incantati
e tua madre diventerà una pianta
che ti coprirà con le sue foglie.
Fa delle tue mani due bianche colombe
che portino la pace ovunque
e l'ordine delle cose.
Ma prima di imparare a scrivere
guardati nell'acqua del sentimento".



*


(...)

"E so anche che mi ami di un amore
casto, infinito, regno di tristezza.

Ma io il pianto per te l'ho levigato
giorno per giorno come luce piena
e lo rimando tacita ai miei occhi
che, se ti guardo, vivono di stelle".




Alda Merini (1931-2009)





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