28.9.09

Per bocca di un albero parlante




Che poi che il mio albero preferito sia il gelso, il "moro", da cui partono numero n rami, lo si sa.

Ma Ray, qui sopra mentre porta dei quasi Rayban appunto, l'ho conosciuto ieri nel belvedere di un'oasi vicino casa mia.

Si è prestato a parlare per me oggi, per dare un annuncio a voi, care e cari che mi leggete e mi spronate.

Ray, a te.


"Peppereppeppeeee!

Carissimi,
ho l'onore di annunciarvi che è finalmente uscito
Pagine Bianche Regione Marche 2008/2009,
con le Pagine Bianche d'Autore vincitrici,
concorso al quale Nina e Nino hanno partecipato, zitti zitti,
e son stati menzionati per la loro fotografia

Se ne stanno lì,

capovolti,

a pagina 25,

proprio sul bordo,

con una (uhm) didascalia ai loro piedi,

in 676.000 numeri

nelle case dei marchigiani.


(Oddio, 3 copie se le è prese Nina, anche quello fa portfolio dice).


Non è da tutti trovarsi sull'elenco telefonico

AL ROVESCIO

io dico".



E insomma ecco qui, per bocca di un albero.

Vi lascio qualche scatto ricordo. Poi mi direte cosa pensate della critica artistica all'opera.






P.S. Piccolo particolare che qui avevo tralasciato. Il tema di quest'edizione era:

"Happiness: percorsi, sogni, utopie sull’idea di felicità nell'epoca postmoderna".

ça va sans dire.



Nina capovolta e moltiplicata per 676.000.




****

Aggiornamento Ninesco del 29 Settembre 2009:

Vengo a sapere oggi che sono all'interno di questo nuovo magazine d'arte online, BANG ART. Son stata scelta nella sezione TNT, e in attesa di evoluzione:


Dico evviva!

E poi loro dicono che: "Grazie ai commenti dei visitatori, che esprimeranno liberamente il loro gradimento o sdegno, scopriremo i più meritevoli e originali, che saranno pubblicati sulle pagine di carta di BANG ART MAGAZINE".

Per cui, se vi va e se lo ritenete giusto, scrivete, dite, sdegnatevi pure negli "Shots". Sarà oro per me.


Nina, ancora, che prova ad andare avanti.



22.9.09

Fantasia



Ricordo ancora quando incontrai quei due.
Lei vestita di petali di rosa, lui di un mantello color palude.

Lei portava un bocciolo sulla bocca e le parole non le uscivano mica,
al loro posto farfalle leggere.
Un gambo la avvolgeva, le stringeva la vita e si fingeva ciocca di capelli, anch’essi attori di quel giardino umano.

Lui, l’oca, faceva il re e per questo si credeva cigno dal becco aggiunto,
un laccio lo teneva legato e gli impediva di poetare.
Ma non ne aveva bisogno lui, della parola.

Si capivano con gli occhi la Rosa e il Cigno.

Sapevano di fingersi quello che erano e per questo erano tali.

Lingue diverse mai tradotte agli altri,
andavano sulla stessa strada
parlando di fiumi e gentili fiorai.





18.9.09

Mémoires





Sono di passaggio, con poche parole per definire.

Le immagini invece sono tante,
i progetti pure,
i desideri pure,
le sfide pure.




Lascio dei ricordi di stagione, schizzi di donne di mare, al mare di quest'estate.

In una di queste ci sono anche io.

A volte ci si accorge di quali disegni siano ritratti dal vero, e quali siano ritratti di memoria.



Buon weekend prima dell'autunno, in qualsiasi luogo siate,
su una terra che sentite vostra, o immaginandone un'altra,
ai piedi di un faro, o in cima a una vedetta di una spiaggia vuota,
sistemando i vestiti estivi nell'armadio,
guardando chi vendemmia,
chi aspetta.





13.9.09

Arcobaleno, arco per arco








Mentre guidavo ieri mattina, ho partorito un altro pensiero dei miei.

Che io e te, quando siamo assieme, è come sederci su due massi di creta, che col calore e col tempo si modellano a noi, fino a che senti indistintamente che non c'è niente di più confortante, perfetto, aderente a te.

Se non siamo da soli, se c'è qualcuno in più con noi, ci tratteniamo dal distribuire quel calore, lo mischiamo, così nessuno è messo da parte o altrove.
E' come un incontro di due cibi, non confonderli con altro, o si nascondono. Mentre solo loro due assieme, dopo quei primi minuti di mescolarsi, di fondersi, di trovarsi, di modellare quella creta col proprio calore e col proprio tempo - perché nasce davvero una specie di fuoco, di "fiamma di candela" - sono sintonia e sinfonia.


Alla fine di questo pensiero, che in testa mia era molto più chiaro di come riesca ora a fermarlo, sono arrivata su un colle sopra il mare, e sul cielo, a sorpresa, c'erano decine di archi colorati, o di Marble Arch di Hallelujah, o di cocomeri rovesciati e volanti, o di rain-bow, archi di pioggia.


Tutte le persone che erano lì stavano col naso all'insù, piacevolmente trasportati per aria, da quella sinfonia tra mare e cielo.
Sentivano lo stesso bene-essere.



9.9.09

Playing with Nina




Oggi, come un gran minestrone di preannuncio-autunno mi metto a far giochini: uno a cui sono stata invitata dalla cara eve, che sa che poi mi tenta sempre.., e il secondo che avevo letto già in giro tempo fa, e ora, per chiudere l'estate, vi partecipo anch'io, checcosìcifacciamo2risate.


1.
Nina e il gioco del rilasso pomeridiano subito dopocaffè, come seduta con un buon libro a una poltroncina appena illuminata dal giorno fuori che s'accorcia sempre più (oppure con un bel pò di bambole e pupini con cui parlottare).

"Il gioco prevede che la persona trascriva la quinta riga di pagina 161 del libro che sta leggendo, citandone l'autore e il libro e che passi ad altre cinque persone il compito (e io già dico Papavero! Fastidiosa! Alex! Kja! Artemisia!)..."

Sto leggendo i Racconti di Katherine Mansfield, che, ancora per inciso, seppure a quasi un secolo di distanza, mi fa trovare me tra le righe della sua biografia, o meglio poetica, che però per lei sono indissolubilmente legate. Nella brevità, asciuttezza, istantaneità delle cose. Onestà-verità la chiamava. Ve lo racconterò prossimamente.

E lei a quel rigo di quella pagina dice:


"(...) e lui mai le avrebbe fatto sapere quanto era efficace".



Direi che calza. Come un guanto.




2.
Nina on the net. Nel senso di rete da pesca, che a volte Nina-pesce ci entra, voglio dire, la trovano quella giusta, a volte ci arrivano pensando di trovare altro, e poi la trovano comunque, altre volte manda proprio fuori strada e scivola da una delle maglie. E infine, a volte, è lei che trova loro, in quel che cercano, e lei li ringrazia.

(Traducendo: in questo gioco scandaglio le parole chiave che trovo in Google Analytics attraverso cui il "mondo" è arrivato a me. E' davvero un fiume di campi semantici nineschi. Lo terrò a mente).


io e nina

sinfonina

bei pensieri

disegnare girasoli

forme di specchi

sono una donna

how can you stay outside there's a beautiful mess inside

io nina e le altre blog

risotto verde

sono una ragazza

un fiore e'

"chiamami con il tuo nome"

"il mio amore per heathcliff somiglia alle rocce nascoste ed immutabili: dà poca gioia apparente, ma è necessario. nelly: io sono heatcliff! egli è stato sempre, sempre, nel mio spirito"

"sacco di auguri"

&

..voglio essere io a deviare la corrente...a portare le cose verso una mia direzione...

6 numeri

andrai a vivere con alice che si fa il whisky distillando fiori..

calicantus foglie bucate

canzone nina nina nina ho (questa è veramente geniale)

canzoni con il nome nina

cardiologi a tutta la notte

cardiologia de gregori

chi e nina

come gli adesivi che si staccano lascio che le cose succedano

come si disegna un girasole

cosa è la chiave paspartout

cuori disegnati

depressione alzati e cammina (questo, in realtà, mi dà da pensare)

dicono che quando incontri l'amore della tua vita il tempo si fermi big fish

donna tecnologica

e tu, amante audace..non potrai mai baciare lei che ti è così vicina...ma non lamentarti se la gioia ti sfugge...

eccome il girasole

fiori di colore lilla

fleuriste charmant bruxelles (sei stato in belgio e non me l'hai mai detto?)

for you and for me

forme specchio

francesca e nina

gluten free adesivo

ho sentito una canzone che fa i won lilla come si chiama? (...)

i miei numeri karma

il cieco con la voce buona

immagini pc sabbia mare

io &

je (che bella l'essenzialità!)

l'amore ha sempre fame, non l'avevi notato.e dice sempre con disinvoltura senza paura dice: “mai”, senza paura mai.

la pioggia porta via con se.....

la sua pioggia

le varie forme di pane

marca con etichetta bianca e cuore rosso

mare ombrello

mietitrici donne

muro color lilla

naugrafar

nina e io

nina ogni giorno sei sempre più bella

nina simbolo

nuove forme di specchi

ode tiramisu

ondeggia la vita

parole che ti aiutano a conciliare il sonno o canzoni (...)

perchè i girasoli si girano verso la luce?

rumore della sabbia

senti come sono dentro di me

sospesa a mezz'aria

specchi a forma di fiore

specchi a forme di donna

specchio a forma di albero

specchio convesso per strade

tenpesta ta more

testo come un albero

tiramisu in bicchiere

traduzione se tutto il resto perisse e lui restasse

video songs for you truth for me

www.papaverodicampo.blogspot.com (Papaveromio ci sei!)

odysseas elytes (e pure tu, ovunque).




Ore 16, basta giocare, si torna a lavorare!





7.9.09

O come le conchiglie dal mare






Ma certe nostre sere hanno un colore
che non sapresti dire
sospese fra l'azzurro e l'amaranto
e vibrano di un ritmo lento, lento
e noi che le stiamo ad aspettare
noi le sappiamo prigioniere
come le onde del mare
come le stelle del mare

Si muovono e c'incantano le ore
di certe nostre sere
e sanno di partenza e di tramonto
e di sorvolare lento, lento
ma noi che le sappiamo prigioniere
non le possiamo liberare
come le onde dal mare
come le stelle dal mare.


(Gianmaria Testa - Come le onde del mare)




Siete tornate, bello rivedere quelle finestre amate di nuovo spalancate.

Gli ombrelli son aperti sotto un cielo che cambia, e noi si guarda le conchiglie raccolte in questo tempo, al mare, a riva, arrivate a riva fin alla sirenina sbruciacchiata.
Per ognuna un ricordo stretto e lieve, dentro il palmo della mano.




e tu cosa farai domani?





1.9.09

Nina Raccoglisabbia



Rubo la sabbia al mare
per sottrargli tempo e farlo mio.

Je vole la sable à la mer
je lui prends son temps et il devient le mien.





Alla ricerca del tempo perduto, o in più.

Nina Raccoglisabbia è da un pò che fa questo, si trova qualche spiaggia, prende paletta e clessidra e la riempe di sabbia scivolosa, nascosta al mare e alle sue onde, che a volte la sovrastano per scovarla, ma lei si mimetizza bene.

Clessidre riempite ce ne sono state, ma pare che la sabbia del mare scorra troppo veloce: senza che te ne accorgi, leggera come un soffio, basta un alito di vento e già se n'è andata.

Servirebbero deserti, si dice, per farne quanta le occorre.

Oppure serve acqua, pioggia. Sabbia bagnata pesa, non scorre.

Ma poi le ore diventerebbero zolle, quando cadono; un'ora diventerebbe il tutt'uno con un giorno e saresti sempre in balìa del tonfo sordo e denso appena cade, così ad un tratto, non sapresti mai quando, e il cuore reggerebbe anche meno,
rispetto a quando quel tempo non ti basta mai.



E allora Nina riempirà clessidre, ma poi le vuoterà sulla spiaggia, al mare ciò che è del mare e a Nina ciò che è di Nina.






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